Ospedale Carlo Poma:
Come si legge nell’articolo pubblicato il 22 gennaio 2019 sul quotidiano “La Gazzetta di Mantova”, è stata inviata una e-mail dal reparto di Oncologia della struttura ospedaliera verso indirizzi e-mail di pazienti del reparto ai quali veniva chiesto aiuto per sostenere la causa del primario, il cui mandato è in scadenza.
Senza entrare nel merito dei contenuti del messaggio, l’aspetto preoccupante – oltre che illegale e sanzionabile – è che la e-mail è stata inviata ad una lunga lista di destinatari “in chiaro”: ognuno di loro poteva vedere le e-mail degli altri pazienti.
Quello che ripetiamo ai nostri clienti e durante i nostri corsi di formazione sulla privacy è che “la tutela della privacy non è una teoria astratta o uno dei tanti discutibili adempimenti: quando viene violata, come in questo caso, può provocare reali problemi nella vita delle persone”, proprio come testimonia un degente del reparto, che dice:
“… La cosa che mi ha impressionato è stata la violazione della mia vita privata e di quella di tanti altri malati che hanno visto il loro nome nella lunga lista di destinatari. Ognuno ha potuto vedere il nome degli altri e sapere ora che sono malati, compresa io”.