Servizi ESG
Responsabilità sociale di impresa (CSR)
L’azienda viene definita nella sua concezione moderna come un sistema in grado di offrire servizi volti a migliorare il benessere dell’uomo. Per questo motivo emerge l’importanza di disporre di specifici obiettivi caratterizzati da una duplice valenza: interna ed esterna.
La CSR riguarda, ad esempio, la responsabilità che l’impresa detiene nei confronti della società civile e viene definita dal Libro Verde della Commissione Europea come “l’integrazione volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali ed ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.
Definirsi “socialmente responsabili” significa quindi non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici, ma anche investire nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con gli stakeholder di riferimento.

Lo sviluppo della responsabilità sociale di impresa può essere ricondotto a diverse motivazioni:
- La prima riguarda una richiesta che proviene direttamente dalla società: le istanze dei singoli cittadini hanno trovato voce negli intermediari sociali come sindacati e associazioni dei consumatori. Il ruolo di questi soggetti ha assunto un peso differente a seconda del Paese in cui si è sviluppato, mettendo in evidenza diverse tematiche riguardanti l’etica e il benessere degli stakeholder di riferimento.
- La seconda motivazione origina direttamente dalle imprese stesse, che con iniziative volontarie hanno inizialmente coinvolto attori specifici come la società civile, i lavoratori dipendenti e i clienti. Le azioni di charity diffuse soprattutto tra le grandi corporation del Nord America dove le imprese offrono ad organizzazioni come università e musei cospicue somme di denaro, costituiscono un esempio di iniziativa verso la società civile, nonostante queste donazioni vengano spesso effettuate in maniera distaccata rispetto alla causa. I villaggi operai (come il centro di Crespi sull’Adda), le colonie estive per i figli dei dipendenti, i centri del dopolavoro e i villaggi estivi per le vacanze costituiscono invece alcune tra le molteplici proposte che riguardano azioni di responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori. La leva del marketing sociale e la devoluzione di parte del profitto aziendale nei confronti di iniziative di carattere sociale al fine di aumentare la cultura verso la CSR rappresentano invece iniziative nei confronti dei propri clienti.
- Una terza motivazione riguarda invece la spinta che si sviluppa attraverso interventi governativi. Nel 1993, ad esempio, Jacques Delors, Presidente della Commissione Europea invita le imprese a partecipare alla lotta contro l’esclusione sociale e nel 1995 riesce a concludere il documento “Manifesto delle imprese contro l’esclusione sociale” che dichiara tra i principi fondamentali della cittadinanza europea la solidarietà e il rispetto dei diritti umani.
L’evoluzione del concetto di CSR può essere suddivisa in 4 fasi:
- La prima si sviluppa a metà degli anni 20, quando viene evidenziata la necessità dei dirigenti di operare non solo nell’interesse dei propri azionisti, ma anche in quello degli altri stakeholder coinvolti nei processi aziendali. In questa fase la CSR viene considerata principalmente come una responsabilità prettamente manageriale, in quanto i manager sono gli attori in grado di incidere sul contesto ambientale e sugli obblighi sociali che vanno oltre la sola massimizzazione del profitto.
- All’inizio degli anni ’70 si sviluppa invece la seconda fase, che prevede l’approfondimento di diverse tematiche. Si individuano, ad esempio, le caratteristiche che le imprese devono possedere per essere definite socialmente responsabili. Viene poi approfondito il peso del contesto sociale di riferimento e si analizzano le motivazioni che spingono le imprese ad essere socialmente responsabili. L’attenzione viene posta anche sullo sviluppo di procedure interne capaci di fare proprie le istanze sociali e lo sviluppo di strategie sociali.
- La terza fase inizia a partire dagli anni ’80, dove viene evidenziata la necessità di misurare le performance sociali in maniera effettiva. Si sviluppa in questo stadio una definizione più specifica di stakeholder, inteso come soggetto che possiede diritti, interessi o rivendicazioni verso un’azienda. In questo modo è possibile esplicitare verso chi l’azienda ritiene di dover essere socialmente responsabile, dando concretezza e misurabilità alla CSR. La responsabilità sociale di impresa viene quindi considerata anche come un processo gestionale verso attori diversi dagli shareholders e come un’opportunità per trasformare problemi sociali in opportunità economiche.
- La quarta fase è quella attuale e vede l’arricchimento della CSR con ulteriori tematiche. Si sviluppa, ad esempio, il concetto di social audit inteso come un processo di valutazione e misurazione sistematica delle performance sociali in azienda. Si diffonde la tematica della sostenibilità intesa nella sua interezza, che considera la parte economica, sociale e ambientale (TBL) e viene approfondito l’argomento del social accounting e del bilancio sociale.
Con lo sviluppo della CSR si diffondono quindi in maniera sempre più frequente visioni che sostengono il superamento della centralità dell’azienda all’interno del sistema economico, a favore di altri stakeholder di riferimento considerati fondamentali all’interno del processo produttivo di riferimento.