Il Garante Privacy ha pubblicato un Provvedimento che impatta in maniera significativa sulla gestione della Privacy relativa ai siti web.
Infatti l’Autorità in seguito a diversi reclami ricevuti da Utenti si è allineata alle posizioni di Francia e Austria ritenendo illecito l’utilizzo di Google Analytics e dei relativi cookie con le seguenti motivazioni:
- c’è un problema formale: Google, facendo tracciamento dei dati degli utenti del sito web, diviene Responsabile del Trattamento, conformemente all’art. 28 del GDPR, dovrebbe essere nominato e adeguatamente istruito relativamente le attività di trattamento.
Ma di fatto Google si autonomina con i “Google Analytics Terms of Service” e i “Google Ads Data Processing Terms”, senza alcuna possibilità di discussione da parte dei Titolari del trattamento; - c’è un problema sostanziale: i siti web raccolgono informazioni in ordine alle modalità di interazione degli Utenti, ed in particolare identificatori online unici che consentono sia l’identificazione del browser o del dispositivo dell’utente, nome del sito web e dati di navigazione. Tutti dati personali che vengono trasferiti senza garanzie negli Stati Uniti.
E allora cosa fare?
La situazione è in divenire e il Provvedimento contribuisce solo in parte a chiarirla e in parte aumenta le incertezze perché non è chiaro cosa possa succedere a chi continua a usare Analytics.
Il nostro consiglio è di monitorare eventuali chiarimenti nei prossimi giorni, prima di rimuovere il codice di Analytics dai siti web, ma nel frattempo sarebbe preferibile cominciare a valutare soluzioni alternative che non prevedano il trasferimento di dati in paesi extra UE, mappando eventuali altri tool o applicativi che prevedono il trasferimento di dati personali.